Molti di noi viaggiano per lavoro o vacanza in zone che definiremmo remote del Globo. Così facendo cambiamo le nostre abitudini alimentari e lo stile di vita e spesso ci esponiamo ad agenti infettivi sconosciuti alle latitudini dove viviamo.
Viaggiare è uno degli aspetti della globalizzazione ma non è il solo che influenza la diffusione delle malattie infettive. Uno studio dell’organizzazione Mondiale della Sanità , ha individuato diversi fattori che concorrono alla diffusione degli agenti infettivi.
Impatti ambientali sulle malattie infettive
L’uomo ha un impatto sull’ambiente e come può questo riflettersi sui rischi associati alle malattie infettive? Ad esempio i cambiamenti climatici, che sono dovuti in parte anche alle attività umane, possono influenzare la prevalenza dei vettori di insetti che trasmettono malattie (come le zanzare, che spesso prosperano a temperature più calde). Inoltre, le temperature superficiali più calde del mare, sono state associate a epidemie come il colera, e in generale gli oceani più caldi permettono ai germi di prosperare in quanto sappiamo che influenzano il clima e le temperature delle coste che lambiscono, ricordiamo la Corrente del Golfo. Come detto inizialmente, l’aumento del turismo in zone remote e in habitat animali può comportare l’esposizione di esseri umani a nuove malattie, note come “zoonosi”. Si pensa che questo sia il modo in cui l’HIV è passato dall’essere una malattia dei primati per infettare gli umani. Altre malattie che hanno origine dal contatto con gli animali e il loro ambiente includono la SARS (dai pipistrelli attraverso una razza di gatti nel sud della Cina), il virus Hendra (attraverso i pipistrelli all’uomo e ai cavalli) e il virus Nipah (ancora pipistrelli per l’uomo e il maiale. Per saperne di più raccomando la lettura di un ottimo testo in italiano di divulgazione scientifica: Spillover di David Quammen edito da Adelphi.
Cambiamento nelle popolazioni e malattie infettive
Oltre all’aumento della mobilità della popolazione, altre malattie possono diffondersi a seguito dei cambiamenti demografici. Ciò include l’aumento dell’urbanizzazione. Ha provocato un aumento della dengue (poiché il vettore di zanzara è più comune nelle città ), ma una possibile diminuzione della malaria (in parte a causa della mancanza di siti di riproduzione di acqua dolce per la zanzara che trasmette la malaria). Non ultimo, dobbiamo considerare che i molti conflitti interni nelle Nazioni Africani hanno distrutto in parte le infrastrutture di salute pubblica, compresi i programmi di acqua pulita, servizi igienico-sanitari e immunizzazione. Ciò può provocare epidemie tra rifugiati e sfollati. Inoltre, le condizioni di affollamento e promiscuitÃ
sono anche associate a una trasmissione più intensa di infezioni come la tubercolosi.
L’economia e le malattie infettive
I cambiamenti economici hanno effetti contrastanti sulle malattie infettive. L’aumento della ricchezza nazionale è generalmente associato a un passaggio da malattie infettive a malattie non trasmissibili (come diabete e malattie cardiache). Questo complesso fenomeno è noto come la “transizione epidemiologica” in cui migliori servizi igienico-sanitari e assistenza medica portano a una vita più lunga e quindi a più malattie dell’invecchiamento e degli infortuni. Questo è un fenomeno più evidente negli Stati Uniti e in Europa. Il benessere economico però, come abbiamo già visto, porta a un aumento delle capacità di viaggiare di chiunque e quindi il benessere economico può portare a essere maggiormente esposti a nuovi agenti infettivi.
Cambiamenti tecnologici e malattie infettive
Lo sviluppo tecnologico ha portato alla possibilità di spostarsi più rapidamente da un luogo a un altro, ad esempio con l’aereo e questo ha portato al diffondersi molto rapido di malattie infettive dal luogo di origini a migliaia di chilometri di distanza. Ricordiamo la comparsa della SARS (sindrome respiratoria acuta grave) in Asia e il primo paziente infetto negli Stati Uniti dopo soli dieci giorni dalla rilevazione della malattia a Taiwan e in Cina. Ma ci sono anche esempi positivi che riguardano il miglioramento nel monitoraggio di epidemie di malattie infettive utilizzando sistemi che si basano sull’analisi genetica e l’utilizzo di complessi algoritmi matematici che consentono di individuare le origini di molti patogeni. Sono in corso studi per poter utilizzare le più moderne tecnologie che sono ormai alla portata di tutti, come i telefoni cellulari, attraverso i quali si potrebbe verificare la conformità con la quarantena sui social media. Oppure, la fonte dei focolai di legionella per fare un esempio, potrebbe essere individuata e ridotta usando le geo-localizzazioni dei telefoni cellulari che fanno ormai parte del nostro vivere quotidiano. Gli agenti patogeni non possono essere debellati completamente, per varie ragioni che spiegherò in un prossimo articolo, ma possono essere tenuti sotto controllo per ridurre al minimo gli effetti letali che hanno sulla popolazione umana.