Da circa quindici anni si è diffuso dagli Stati Uniti un regime nutrizionale che si basa sule differenze tra i gruppi sanguigni. Questa dieta dice sostanzialmente che a ciascun gruppo sanguigno (0, A, AB e B) corrispondono caratteristiche genetiche ancestrali che incidono sul sistema immunitario, il metabolismo, il peso forma, la predisposizione a intolleranze, allergie e altre patologie e, in definitiva, determinano qual è l’alimentazione migliore da seguire. Inoltre, tale dieta si basa sul fatto che i gruppi sanguigni A, B e AB deriverebbero dal gruppo 0. Ovvero, dovrebbero essersi evoluti da circa 10.000 anni. Peccato che le evidenze scientifiche dicano tutt’altro!

Dai dati e dalle analisi della genetica evoluzionistica, il sistema sanguigno AB0 umano ha circa 20 milioni di anni e quindi si sarebbe originato addirittura prima della separazione fra la linea ominoidea e gli altri primati non umani. Inoltre, dagli studi evoluzionistici effettuati, la forma più antica è risultata il gruppo sanguigno A. Leggi questo articolo di Scienza in Rete per capirne di più.

Ma se una falsa credenza scientifica avrebbe di per sé ricadute limitate, ben altri problemi vengono sollevati dall’associazione dei gruppi sanguigni con la dieta, infatti, cosa consiglia la dieta dei gruppi sanguigni?

Al gruppo sanguigno 0 si consiglia pesce, carni magre, frutta e verdura. Al gruppo A regime principalmente vegetariano dal quale si eliminano però i prodotti a base di frumento. Per i soggetti di gruppo sanguigno B dieta a base di latte e derivati, uova e verdure. Infine, per i soggetti AB il giusto mix delle soluzioni precedenti.

A cosa espone una dieta di questo tipo? Evidentemente a degli squilibri nutrizionali, ad esempio l’esclusione del pomodoro ai soggetti con gruppo sanguigno A e B senza una ragionevole necessità! Un articolo della Fondazione Veronesi parla appunto di questo (leggilo qui).

I gruppi sanguigni variano moltissimo tra le diverse popolazioni, senz’alcun collegamento con il tipo di dieta seguita durante l’evoluzione. Questo implica che i geni dei diversi gruppi sanguigni non hanno subito una pressione selettiva, che avrebbe favorito il migliore in base all’alimentazione etnica. Quel che è successo nel corso dell’evoluzione, invece, è che si sono affermate in seguito all’avvento di agricoltura e pastorizia mutazioni vantaggiose, come la tolleranza al lattosio, che permette, a chi ne è portatore, di metabolizzare lo zucchero del latte anche in età adulta.

Come al solito è sempre meglio informarsi bene prima di seguire la moda del momento e usare il proprio senso critico.

Il motivo per cui alcune persone sono magre o predisposte a ingrassare o hanno intolleranze, più che nostro DNA si annida nel DNA dei batteri che vivono nella nostra flora intestinale, il microbioma come ho ampiamente scritto in questo articolo.

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