L’inverno non è ancora ufficialmente entrato ma l’influenza si è già fatta vedere. Il rapporto epidemiologico di InfluNet dice infatti che circa 647.000 persone sono state colpite dal virus influenzale da quando è partita la sorveglianza, ovvero dal 15 Ottobre 2018. Le previsioni dicono che l’influenza colpirà circa 5 milioni di italiani nell’inverno 2018-2019.
Influenza, ma cosa sarà mai! Mi faccio qualche giorno a letto al caldo con un po’ di dolori articolari e muscolari, il naso che cola, la tosse, la febbre e poi mi rimetto in piedi. Per una persona in salute non è un grosso problema ma per un anziano che magari soffre già di qualche patologia o per un bambino che ha ancora le difese immunitarie “fragili” e che trascorre molto tempo in ambienti affollati come asili e scuole, la vaccinazione antinfluenzale è decisamente consigliata.
Quali sono altre categorie a rischio? Sicuramente le donne incinte al secondo e terzo trimestre di gravidanza, le persone immunodepresse o con gravi patologie e infine gli operatori sanitari che sono a stretto contatto con i malati.
Esistono però anche situazioni nelle quali è sconsigliato inocularsi il vaccino antinfluenzale e perciò è sempre bene farsi prescrivere la vaccinazione dal proprio medico di fiducia. Quali sono queste situazioni? Essenzialmente quelle in cui la persona ha dimostrato in precedenza una grave reazione avversa al vaccino. Anche i lattanti al di sotto dei 6 mesi di vita normalmente non vengono vaccinati e le donne nei primi tre mesi di gravidanza.
SE PARLIAMO DI VACCINO COME MAI OGNI ANNO DOBBIAMO RIFARLO?
Siamo abituati a pensare che un vaccino una volta fatto ci proteggerà per molti anni o addirittura per sempre. Non è il caso dell’influenza per questi due motivi:
- Il virus influenzale ha la capacità di mutare le proprie sembianze molto velocemente, nel giro di qualche mese e spesso arriva da posti remoti come l’Asia e deve essere prima individuato e quindi le aziende farmaceutiche devono sviluppare il vaccino più efficace.
- Quando iniettiamo il vaccino, questo stimola nel nostro corpo la produzione di anticorpi che sono come soldati addestrati a combattere l’invasore, ovvero il virus influenzale. Purtroppo però gli anticorpi dopo un anno tendono a scomparire (negli anziani anche meno) e l’organismo deve comunque essere stimolato nuovamente per contrastare il nuovo virus influenzale.
Negli scorsi anni abbiamo sentito parlare di strane sigle che identificano il virus dell’influenza, sigle come H5N1. Si tratta del virus dell’influenza aviaria, ovvero una influenza che contagia gli uccelli. Tuttavia, in alcuni casi anche questo tipo di influenza si può trasmettere all’uomo e può diventare pericolosa. Quest’anno il vaccino che è stato prodotto contrasterà diversi tipi di virus:
- il tipo A e sottotipo H3N2, un virus che in realtà si era già fatto vedere al termine dell’inverno di quest’anno;
- il tipo A H1N1;
- il tipo B Victoria.
Questi tre virus costituiscono il vaccino trivalente, in alcune situazioni i medici consigliano il vaccino quadrivalente che ha in più un ulteriore virus di tipo B chiamato Yamagata.
QUAL È IL PERIODO MIGLIORE PER VACCINARSI?
Considerando che il vaccino antinfluenzale ha bisogno di circa 2 settimane per essere pienamente efficace e che l’influenza ha i suoi picchi da Dicembre a Febbraio, i medici consigliano la vaccinazione a Ottobre e Dicembre, perciò non siamo in ritardo, vaccinarsi ha ancora senso!
Inoltre, ricordiamoci che l’influenza può essere trasmessa dal giorno prima che si manifestano i sintomi fino a 5 giorni dopo, quindi la finestra è di 6 giorni complessivamente.
IL VACCINO ANTINFLUENZALE CI PROTEGGE SEMPRE?
Purtroppo no, esistono delle condizioni che non permettono al vaccino di essere efficace al 100%. Ad esempio l’età e lo stato di salute del vaccinato, se la persona è stata esposta al virus nelle due settimane di cui il vaccino ha bisogno per essere efficace, se il vaccinato è esposto a virus diversi da quelli per i quali si è vaccinato. Anche se il vaccino antinfluenzale non ci protegge completamente, è bene chiarire che non può provocare l’influenza e che i sintomi influenzali che si possono riscontrare subito dopo la vaccinazione trovano la loro origine in effetti collaterali di breve durata e intensità.
In sintesi è bene vaccinarsi ma non dimentichiamo che la migliore prevenzione è sempre quella di rispettare le norme igieniche e di evitare i locali affollati nei periodi di picco influenzale.
Per concludere un simpatico video che spiega l’importanza della vaccinazione antinfluenzale.
Finalmente un blog scientifico chiaro ed esaustivo .Un riferimento da consultare con serenità .