La stagione estiva porta con se anche le zanzare. Sappiamo che alcune di loro possono trasmettere malattie, quindi la domanda è: possono le zanzare trasmettere il coronavirus?

Esistono molti insetti che trasmettono malattie e lo fanno in genere attraverso virus, batteri e parassiti (qui per approfondimenti). Le zanzare non sono da meno. Infatti molti ricordano che la zanzara del genere Anopheles è portatrice della malaria trasmessa da un plasmodio.

Ecco alcune zanzare che sono portatrici di malattie infettive:

  • la chikungunya è trasmessa anche in Italia dalla zanzara tigre;
  • la dengue è una malattia simil-influenzale diffusa nei paesi tropicali e subtropicali;
  • l’encefalite giapponese è la principale causa di encefalite virale;
  • la febbre della Valle del Rift diffusa in Kenia e recentemente anche in Arabia Saudita e Yemen;
  • la febbre gialla, forse tra le più conosciute poiché piuttosto diffusa in Africa ed è fortemente consigliata la vaccinazione in caso di viaggi nelle zone in cui è presente;
  • l’infezione da virus Zika, tristemente famosa negli ultimi anni per le numerose infezioni in Sud America e la trasmissibilità da madre a feto durante la gravidanza.

E il Covid-19 puo’ essere trasmesso dalle zanzare all’uomo?

Secondo Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) e Istituto Superiore di Sanità (ISS) è altamente improbabile che una zanzara possa trasmettere il coronavirus, per diversi motivi.

Primo, raramente si è trovato SARS CoV-2 nel sangue delle persone infette (attenzione, il virus, non semplicemente il suo RNA e tanto meno gli anticorpi che sono il segnale che il nostro sistema immunitario ha reagito e non sono portatori dell’infezione!).

Secondo, un virus per poter essere trasmesso da una zanzara a una persona, deve essere in grado di replicarsi all’interno della zanzara. Nessun coronavirus, compreso SARS, ha mai mostrato di poterlo fare. Il processo è infatti piuttosto complesso in quanto il virus dovrebbe sopravvivere al passaggio nel sistema digestivo della zanzara e poi raggiungere le ghiandole salivari dove si dovrebbe replicare per poter essere iniettato nel circolo sanguigno dell’uomo punto dalla zanzara. Processo che ha richiesto una co-evoluzione adattativa della zanzara e del virus nei casi elencati sopra e stimabile in migliaia di anni (qui l’esempio della zanzara Anopheles e del plasmodio della malaria).

E infine, relativamente pochi virus sono in grado di infettare le zanzare e poi l’uomo. La vasta maggioranza dei virus che infettano l’uomo, come l’influenza e l’HIV che sono virus a RNA come SARS-CoV-2, non infettano gli insetti. Inoltre, non si conoscono coronavirus che infettano le zanzare.

L’unico fattore che si deve tenere in considerazione è che in caso di infezione da virus trasmessi da una zanzara, il nostro sistema immunitario sarebbe meno efficiente e quindi saremmo più vulnerabile in caso di infezione da Covid-19. Una situazione molto rara in Italia.

Prevenzione ma non esagerata: anche se fastidiose sono importanti per l’ecosistema

A prescindere dalla possibile ma poco probabile co-infezione da Covid-19 e da una malattia trasmessa dalle zanzare, è sempre importante che i Comuni procedano alla sanificazione delle aree pubbliche con larvicidi e adulticidi per mantenere bassa la prolificazione delle zanzare nel territorio urbano.

Non dimentichiamo però che la presenza delle zanzare insieme ad altri insetti è fondamentale in natura poiché fanno parte del ciclo alimentare di tanti altri animali e sono importanti per mantenere in equilibrio l’ecosistema di cui facciamo parte.

La completa eradicazione di una specie autoctona, ovvero che è sempre vissuta in un certo ambiente, ma che noi giudichiamo fastidiosa come le zanzare, ha un impatto su tante altre specie che invece ci piace vedere o ascoltarne il canto come gli uccellini che private di una parte importante della loro alimentazione potrebbero allontanarsi per poter sopravvivere.

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