Quando si parla di fumo lo si associa subito al tumore al polmone. Purtroppo, il fumo è un nemico della salute a più ampio respiro (scusate il gioco di parole)!
Con questo articolo vogliamo iniziare una trilogia dedicata ai danni da fumo, richiesta da un lettore di Science4Life, che ringraziamo per lo spunto su cui riflettere.
Cominciamo da alcuni dati importanti. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) il fumo causa la morte ogni anno di circa 3,3 milioni di persone nel mondo e in Italia circa 80 mila. L’unica nota positiva, comunicata dall’Istituto Superiore di Sanità (ISS), è che il numero di fumatori in Italia è diminuito da 12 milioni 570 mila nel 2005, a 11 milioni 600 mila nel 2019.
Questa diminuzione del 7,5% circa è anche attribuibile alla campagna di sensibilizzazione e all’aumento della consapevolezza dei danni da fumo. Numeri comunque non entusiasmanti e che purtroppo si accompagnano a un aumento dei fumatori di sesso femminile.
Un po di storia sul ‘vizio’ del fumo.
Quando è nato? Ufficialmente a seguito della scoperta dell’America e l’importazione del tabacco ma sono stati addirittura trovate delle pipe risalenti all’età del bronzo. In ogni modo, il fumo è nato come ‘elemento magico’, ovvero un modo per entrare in contatto e comunicare con le divinità (leggi qui per approfondimenti). Tornando a tempi più recenti, ovvero al 1500, un francese, Jean Nicot (da cui nicotina), illustrò ai sovrani di Francia le proprietà curative del tabacco, addirittura terapeutico nei confronti di asma e patologie dell’apparato respiratorio. Quantomeno ironico.
A metà del 1800, dopo la guerra di Crimea, si diffuse in Europa la sigaretta che, a causa della sua praticità, sostituì rapidamente pipa e tabacco da masticare e il vizio del fumo si espanse a macchia d’olio, soprattutto durante le due guerre mondiali e grazie alla pubblicità che ritraeva belle donne e attori famosi con la sigaretta.
I danni del fumo non tardarono a farsi vedere, ma ormai l’abitudine era diventata vizio e radicata nella popolazione.
Quali danni provoca il fumo?
Proviamo a mettere un po di ordine anche in questo ambito. Ecco una lista dei maggiori danni che il fumo é in grado di provocare:
- Malattie cardio-circolatorie. Poiché il monossido di carbonio, che è un prodotto del fumo, sottrae ossigeno al sangue, ne deriva che il fumo riduce il trasporto di ossigeno ai tessuti. Inoltre, fa aumentare la pressione arteriosa e la frequenza cardiaca. Questo danneggia cuore e arterie, favorendo lo sviluppo di malattie cardiovascolari come aritmie, infarto al miocardio, cardiopatia ischemica e ictus.
- Patologie respiratorie e infezioni broncopolmonari. Le sostanze tossiche del fumo, una volta assorbite dai polmoni, possono favorire l’insorgenza di asma, Broncopneumopatia Cronica Ostruttiva (BPCO), enfisema, apnee ostruttive, insufficienza respiratoria, fibrosi polmonare e tumore al polmone.
- Effetti sul cavo orale. Il fumo diminuisce le difese immunitarie nei confronti della placca batterica, favorendo l’ingiallimento della dentina, gengiviti, alitosi e l’insorgenza del cancro al cavo orale.
- Problemi in gravidanza. Il fumo influisce negativamente sull’apparato riproduttivo femminile, aumenta il rischio di aborto e provoca menopause più precoci.
- Danni sulla sessualità e fertilità maschile. E’ stato provato che il fumo sia un fattore di rischio importantissimo della disfunzione erettile e riduce notevolmente la motilità degli spermatozoi.
- Invecchiamento della pelle. Fumare causa il rilascio nell’organismo di radicali liberi che ostacolano la produzione di collagene e comportano perdita di elasticità, comparsa di macchie cutanee e la formazione di rughe.
Il fumo passivo e i suoi effetti
Perché questi danni avvengano, non è necessario essere dei fumatori di sigarette. Possiamo tranquillamente dire che, purtroppo, siamo quasi tutti fumatori passivi. Infatti è ben nota la correlazione tra fumo passivo e l’insorgenza di malattie cardiovascolari e di cancro nei non fumatori.
Un quarto delle malattie respiratorie nei neonati e nei bambini, sono attribuibili al fumo passivo o alla frequentazione di ambienti inquinati.
In conclusione, i danni da fumo sono tantissimi e purtroppo ancora oggi sottovalutati, altrimenti non si spiegherebbe come mai ancora oggi oltre 11 milioni di italiani fumino!
Una possibile spiegazione sta nel fatto che i danni da fumo più gravi e letali insorgano dopo alcuni anni che si fuma. Nella maggior parte delle persone infatti, è stato provato che un evento che accadrà nel futuro e magari non troppo vicino nel tempo, riduce sensibilmente la percezione della pericolosità e mantiene la speranza che non accada mai.
Il “perché si fuma” lo indagheremo in un prossimo articolo di questa trilogia sui danni da fumo.
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