Negli ultimi giorni sembra siano stati fatti passi importanti verso il vaccino contro il Coronavirus. Ci stiamo veramente avvicinando al momento in cui (finalmente) sconfiggeremo Covid-19?
L’azienda farmaceutica Pfizer insieme a BioNTech, il 9 Novembre 2020 ha annunciato una efficacia del 90% del suo vaccino contro SARS-CoV-2. Un grande risultato al quale è seguito una sola settimana dopo quello di un’altra farmaceutica molto meno nota, Moderna, che ha però l’appoggio del governo degli Stati Uniti. Moderna, ha annunciato una efficacia del 94,5% sui 30 mila pazienti testati durante il clinical trial di fase III.
Normalmente questo processo dura una decina di anni, a volte anche di più, con centinaia di milioni di euro investiti. Ma come sono riuscite queste due aziende allora ad arrivare così presto alla Fase Clinica III?
Cominciamo col spiegare che questa fase clinica è quella in cui i test si estendono a un grande numero di persone. E soprattutto serve a determinare quanto è efficace il farmaco, che viene anche confrontato con altri farmaci in commercio. In genere dura mesi, con un periodo di monitoraggio degli effetti collaterali di almeno un paio di anni.
Il “segreto” sta nell’innovativa tecnologia utilizzata, ovvero l’mRNA.
L’RNA e un suo prodotto, l’mRNA sono meno famosi del DNA ma altrettanto importanti, poiché sono fondamentali per la costruzione delle proteine che sono alla base di tutti gli organismi e di tanti processi metabolici.
I vaccini sviluppati da Pfizer e Moderna contengono specifiche molecole di mRNA che istruiscono le cellule a sintetizzare le proteine virali, che vengono riconosciute dal sistema immunitario che produce di conseguenza gli anticorpi ed è pronto in caso di attacco da parte di SARS-CoV-2.
Tradizionalmente invece, i vaccini vengono prodotti da virus attenuati o inattivati e più recentemente grazie alle tecniche di biologia molecolare non più a partire da virus ma da molecole molto sicure (qui per approfondimenti).
La tecnologia a mRNA ha permesso di sviluppare un vaccino molto più velocemente e a iniziare gli studi clinici altrettanto velocemente.
I due vaccini sono veramente efficaci?
E’ tutto ancora da dimostrare, certo che i dati divulgati sono incoraggianti, una efficacia del 90% da parte del vaccino Pfizer-BioNTech testato su 60 mila persone e il 94,5% di efficacia da parte del vaccino di Moderna testato su 30 mila persone. I test sono stati fatti su gruppi omogenei di persone per età e sesso che sono stati separati in due gruppi, il 50% ha ricevuto il vaccino e l’altro 50% un placebo, ovvero una iniezione di una soluzione fisiologica.
Tornando all’efficacia, sembra che il vaccino di Moderna sia particolarmente protettivo nella popolazione anziana che è anche quella più fragile ed esposta.
Ancora qualche dubbio
Ci sono infatti ancora diverse domande alle quali non abbiamo risposta:
- Quanto a lungo le persone rimarranno protette dalla vaccinazione?
- La vaccinazione bloccherà completamente l’infezione oppure si avranno solo sintomi meno gravi, soprattutto sulle persone con più patologie?
- In caso una persona vaccinata contragga comunque il virus (è il caso ad esempio di quel 10% di persone sul quale il vaccino Pfizer-BioNTech sembra non essere efficace), potrebbero comunque essere meno infettive?
Quali sono gli effetti collaterali osservati sui volontari vaccinati?
In base ai dati disponibili, entrambi i vaccini non hanno mostrato effetti collaterali gravi. Non si conoscono ancora le percentuali delle persone che hanno mostrato gli effetti indesiderati a seguito della somministrazione del vaccino, si conoscono invece i sintomi, ovvero, senso di spossatezza, dolori muscolari, mal di testa, febbre moderata e dolore nel sito dell’iniezione. Tutti effetti collaterali già descritti per molte altre vaccinazioni. Più specificatamente per il vaccino Pfizer-BioNTech il sintomo indesiderato più frequente è il senso di spossatezza e solo il 4% dei volontari testati lo ha mostrato.
Purtroppo i dati di sicurezza più attendibili verranno raccolti solo nel tempo e quando un numero significativo di persone verranno vaccinate.
Ci sono altri vaccini in fase di validazione clinica?
Per fortuna ce ne sono altri. Per fortuna, perché è importante avere più scelta, da un lato per motivi scientifici, ovvero in base alla tecnologia di sviluppo del vaccino, ci potrebbero essere vaccini più efficaci e meno efficaci, soprattutto sulle diverse fasce di popolazione. Dall’altro lato per motivi economici, avere una sola azienda che produce il vaccino vuol dire che viene mancare la concorrenza che fa abbassare i prezzi e stimola la qualità.
Al momento ci sono un’altra decina di aziende farmaceutiche che stanno sviluppando il vaccino contro SARS-CoV-2 (leggi qui). La maggior parte usa la tecnologia mRNA ma alcuni utilizzano differenti approcci, in ogni caso tutti i vaccini sono indirizzati verso la proteina Spike del virus che abbiamo imparato a conoscere ed essere la chiave per entrare nelle cellule umane.
Bicchiere mezzo vuoto o mezzo pieno?
In conclusione, grazie alle buone notizie sui vaccini e soprattutto l’adozione di diverse terapie, stiamo cominciando a vedere la luce in fondo al tunnel.
Le prime dosi di vaccino saranno disponibili a breve per un numero limitato di persone, la disponibilità di massa si realizzerà forse a fine primavera, inizio estate e sarà comunque indirizzata principalmente verso quei territori, Stati Uniti, Europa, Giappone e Canada che hanno la forza economica per assicurarsi le dosi necessarie.
Il resto del mondo potrebbe non essere così fortunato ad eccezione della Cina che si farà il vaccino da sé, non a caso CanSinoBio è una delle aziende in corsa ma delle quali si sa meno.
Qui un breve video (in inglese) che mostra la tecnologia mRNA.
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