Il Covid colpisce sia uomini che donne ma con alcune differenze, nell’incidenza e nel recupero post-infezione. Queste differenze che impatto hanno sulla terapia di riabilitazione post-Covid?
Che gli uomini e le donne siano diversi fisiologicamente è indiscutibile e con l’avanzare delle conoscenze della scienza è sempre più chiaro che un approccio attraverso la medicina di genere sia la strada giusta. Ce ne siamo già occupati in alcuni articoli, in cui abbiamo parlato di come alcune malattie colpiscano più le donne degli uomini o viceversa. Inoltre, è importante ricordare come le terapie debbano essere diverse in molti casi a causa delle differenze di peso, massa grassa, ormoni, metabolismo e ovviamente la menopausa (qui per approfondimenti).
Partendo quindi dalla considerazione della diversità fisiologica tra uomini e donne, alcuni ricercatori si sono chiesti se anche nel caso del Covid-19 ci fossero delle differenze nel prendere l’infezione e poi nella fase di riabilitazione.
SARS-CoV-2 colpisce nello stesso modo uomini e donne?
Assolutamente no e anche in questo caso ne abbiamo parlato in un recente articolo e poi abbiamo approfondito l’argomento con l’aiuto del professor Duga dell’Università Humanitas di Milano che ci ha spiegato come la genetica influisca sula gravità dell’infezione da SARS-CoV-2. Ovvero a causa della maggiore espressione di due geni (ACE2 e TMPRSS2) particolarmente attivi nell’uomo, l’infezione da Covid-19 è maggiore in percentuale e più grave negli uomini rispetto alle donne soprattutto nella fascia di età anziana.
Recenti studi hanno però messo in evidenza altre differenze importanti, questa volta a carico del recupero post infezione e hanno mostrato che le donne hanno bisogno di un programma di riabilitazione personalizzato.
Donne e long-Covid
In un recentissimo articolo pubblicato su Experimental Physiology, un gruppo di ricerca americano ha studiato le differenze di recupero post infezione tra uomini e donne. In particolare, ha riscontrato differenze significative nel recupero della frequenza cardiaca e altri parametri fisiologici dopo una camminata di 6 minuti. Questo studio è stato compiuto su ex malati Covid-19 dopo alcuni mesi dalla remissione dalla malattia.
Come tutti gli studi scientifici seri, gli scienziati hanno diviso il gruppo di persone in ex malati Covid-19 e persone sane e ovviamente in uomini e donne. Per evitare influenze sui risultati, da parte di altre malattie, sono stati esclusi tutti i pazienti con malattie cardiovascolari, diabete, enfisema e i fumatori. In sintesi, le persone arruolate in questo studio erano persone in buona salute di età media 56 anni ed equamente divisi in uomini e donne.
Cosa hanno trovato i ricercatori?
I pazienti erano tutti ex malati Covid-19 che avevano avuto sintomi di differente gravità ed erano guariti da almeno 3 mesi. Il gruppo di controllo erano persone sane e negative al test molecolare e al test anticorpale.
Entrambi i gruppi sono stati sottoposti a un semplice test che consisteva in una camminata a passo veloce di 6 minuti, prima e dopo la camminata è stata rilevata la frequenza cardiaca, la percentuale di ossigeno nel sangue e poi monitorata nei minuti successivi alla camminata, per verificare la velocità di recupero.
Il risultato di questo studio ha evidenziato che le donne che avevano avuto il Covid-19, dopo la camminata riportavano fiato corto, dolori muscolari alle gambe e alle anche, maggiore frequenza cardiaca e minore ossigenazione del sangue. In aggiunta, le donne che avevano avuto sintomi peggiori durante l’infezione, mostravano anche parametri peggiori sia a livello di frequenza cardiaca che di ossigenazione del sangue.
Inoltre, un altro studio condotto dal prestigioso ospedale americano Mayo Clinic aveva riportato che rispetto agli uomini, il triplo delle donne richiedono trattamenti post Covid, confermando perciò quanto osservato dallo studio descritto su Experimental Physiology.
Le cause che possono spiegare queste differenze di recupero tra uomini e donne dopo una infezione da Covid, sono diverse. Senz’altro le differenze ormonali e la menopausa sono importanti ma non si deve trascurare anche il fatto che mediamente le donne dopo i 50 anni svolgono meno attività fisica degli uomini.
In conclusione, a causa delle evidenti differenze nel recupero post infezione tra uomini e donne, risulta chiaro che, in particolare in casi di long Covid, sia necessario un programma di riabilitazione specifico per le donne al fine di accelerare il recupero e ridurre al minimo la deteriorazione della condizione fisica.
Ancora una volta, un approccio personalizzato è la strategia migliore, non solo in fase terapeutica ma anche in fase riabilitativa.