Quanti bambini nella fascia di età 5-11 anni sono stati vaccinati e quali sono i rischi correlati alla vaccinazione o al Covid-19?
In Italia il vaccino anti-Covid-19 autorizzato dall’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) per i bambini nella fascia d’età 5-11 anni, è il Comirnaty (Pfizer-BioNTech). Il vaccino viene somministrato in due dosi ma a un terzo della quantità prescritta per un adulto.
Nel resto del mondo, oltre al Comirnaty, altri vaccini sono stati autorizzati, ad esempio in Cina sono stati autorizzati il Sinovac e il Sinopharm. A Cuba il vaccino Soberana.
La campagna vaccinale per i bambini nella fascia d’età 5-11 anni è partita in tempi diversi nel mondo. Il primo paese è stato Israele che ha iniziato già la scorsa estate e poi a seguire molte altre nazioni compresa l’Italia dallo scorso Dicembre. Anche gli Stati Uniti hanno iniziato a Dicembre e a oggi sono state somministrate oltre 8,7 milioni di dosi.
In Italia quanti sono i bambini vaccinati e quali i rischi?
In Italia sono oltre 250 mila i bambini nella fascia d’età 5-11 anni che hanno ricevuto la prima dose del vaccino Comirnaty. Gli effetti avversi riportati sono quelli noti, ovvero dolore al braccio, lieve febbre, stanchezza. Effetti che si risolvono nel giro di poche ore.
In casi molto rari si sono osservate delle miocarditi, ovvero una infiammazione del muscolo cardiaco che provoca ad esempio palpitazioni e dolori al torace. Questi rari casi sono per la maggior parte forme lievi che si risolvono in breve tempo.
Inoltre, negli Stai Uniti, il sistema di sorveglianza post-vaccinale VAERS ha ricevuto 4’249 segnalazioni di sospette reazioni avverse nei bambini nella fascia d’età 5-11 anni. Nel 98% dei casi queste segnalazioni erano di lieve entità e in linea con quanto osservato durante la sperimentazione clinica.
Quali sono i rischi per i bambini che si ammalano di Covid-19?
Anche se in misura minore rispetto all’adulto, anche nell’età infantile l’infezione da Sars-CoV-2 può comportare dei rischi per la salute, tanto è vero che circa 6 bambini su 1.000 sono stati ricoverati in ospedale e circa 1 su 7.000 in terapia intensiva. Inoltre anche nei casi (e sono fortunatamente la grande maggioranza) nei quali l’infezione decorre in maniera quasi completamente asintomatica, non è possibile escludere la comparsa di complicazioni quali la sindrome infiammatoria multisistemica (una malattia rara ma grave che colpisce contemporaneamente molti organi), e quello che viene definito “long Covid”, cioè la comparsa di effetti indesiderati a distanza di tempo.
Inoltre, l’Istituto Superiore di Sanità, riporta che dall’inizio dell’epidemia, nella fascia 5-11 anni, ci sono stati oltre 263 mila casi, 1’453 ricoveri in reparti ordinari, 36 ricoveri in Terapia Intensiva e 9 decessi (dati all’1/12/2021).
Il vaccino si è mostrato efficace nel ridurre di circa il 91% il rischio di infezione. Nel beneficio di una vaccinazione si deve inoltre considerare non soltanto la protezione dalla malattia, ma anche la possibilità di frequentare con una maggiore sicurezza la scuola e condurre una vita sociale connotata da elementi ricreativi ed educativi che sono particolarmente importanti per lo sviluppo psichico e della personalità in questa fascia di età.
Come possiamo contribuire ad aumentare la sicurezza dei vaccini?
Esiste un sistema chiamato sorveglianza post-marketing che ha lo scopo di verificare la sicurezza del farmaco nel lungo periodo. E’ un sistema di vigilanza attiva che funziona molto bene se vengono forniti i dati relativi agli effetti successivi alla somministrazione del farmaco, vaccino incluso.
A questo scopo, esiste un progetto specifico per il monitoraggio degli effetti avversi dei vaccini anti-Covid-19. Il progetto è finanziato dall’European Medicine Agency (EMA) e vi partecipano 16 paesi Europei.
Un buon modo per contribuire alla conoscenza e alla sicurezza per noi e per i nostri figli!