Quali sono i test utili da fare prima della vaccinazione contro Covid-19? Chi è più a rischio? Come azzerare il pericolo di effetti avversi?

Quando si parla di vaccinazione contro Covid-19 la discussione cade spesso sugli eventi avversi e se sia più rischioso ammalarsi di Covid-19 oppure vaccinarsi. La domanda successiva è quindi se esistono test utili a prevenire gli effetti avversi dovuti alla vaccinazione contro SARS-CoV-2.

Quali sono i test diagnostici a cui sottoporsi prima della vaccinazione contro Covid-19?

Elenchiamoli e al termine traiamo le conclusioni:

Test genetici

Alcuni studi indicano che la genetica ha il suo peso nella gravità dell’infezione (qui per approfondimenti) ma la genetica influenza anche gli effetti avversi dovuti alla vaccinazione? Uno degli effetti avversi che possono insorgere in seguito alla vaccinazione contro SARS-CoV-2 è una reazione auto-immunitaria, perciò alcuni studi si sono concentrati sulla tipizzazione dell’HLA e l’esame di un gene che codifica per l’enzima MTHFR. Tuttavia, questi studi non hanno mostrato alcuna correlazione tra la vaccinazione e la comparsa di malattie auto-immunitarie. Di conseguenza eseguire un test genetico non è utile alfine di valutare i rischi dovuti alla vaccinazione.

Reazioni allergiche

Le reazioni allergiche gravi, rarissime, sono un altro possibile effetto avverso. I test allergologici prima della vaccinazione sono consigliati e utili solo in casi molto particolari che devono essere definiti in ospedale. Nel passato, l’allergia all’uovo nei bambini era motivo di cautela, alcuni dei moderni vaccini contro SARS-CoV-2 contengono tracce di proteine dell’uovo che non sono sufficienti a scatenare reazioni allergiche. Perciò, questi vaccini possono essere somministrati senza dover effettuare alcun test.

Immunodeficienze

Solo in caso di una malattia immunitaria grave bisogna porre molta attenzione, tuttavia non è necessario eseguire alcun test, in quanto in caso di malattia immunitaria grave se ne è al corrente fin dai primi mesi di vita a causa dei sintomi clinici molto evidenti.

Trombi e piastrinopenia

Rari casi di trombi e piastrinopenia sono stati rilevati in persone vaccinate. Rappresentano problemi della coagulazione in cui la trombosi si manifesta a livello cerebrale o addominale e in associazione con un basso livello di piastrine nel sangue. Si sono verificati in un piccolissimo numero di casi in donne sotto i 60 anni di età e vaccinate con il vaccino Vaxzevria di AstraZeneca o Johnson& Johnson. L’ipotesi più plausibile è che in seguito alla vaccinazione, ci sia una anomala risposta immunitaria, in particolare contro le piastrine. Purtroppo, non ci sono test predittivi da poter effettuare. Infatti, non si conoscono ancora i veri fattori di rischio, tuttavia, in caso di problemi noti di coagulazione, l’AIFA e l’Istituto Superiore di Sanità, hanno già dato indicazioni per non somministrare i vaccini AstraZeneca o Johnson& Johnson, inoltre, il vaccino Vaxzevria non viene più, da molti mesi, somministrato alle donne di età inferiore ai 60 anni.

Esistente immunità al Covid

Ovvero la persona ha contratto l’infezione. Eseguire una vaccinazione quando si è già immuni non comporta rischi apprezzabili. La vaccinazione in questo caso serve come “richiamo”, facendo aumentare la quantità di anticorpi diretti contro il virus. Al di là del rischio, non vaccinare gli immunizzati da malattia serve per dedicare le dosi di vaccino a coloro che ne hanno più bisogno.

Gravidanza

All’inizio della campagna vaccinale contro SARS-CoV-2 non c’erano abbastanza dati per dire che anche le donne in gravidanza potevano essere vaccinate, ora le informazioni in possesso della comunità scientifica dicono che non ci sono rischi apprezzabili, né per la donna, né per il feto. Tuttavia, è necessario comunicarlo al medico vaccinatore ed è quindi eseguire un test di gravidanza in caso si pensi si possa essere incinta.

In conclusione, non esistono dei veri test per poter escludere i pochi effetti avversi dovuti alla vaccinazione contro SARS-CoV-2 ed è per questo motivo che prima della vaccinazione il medico pone molte domande per individuare quegli individui che potrebbero avere maggiore rischio di reazioni avverse.

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