I tumori sono la seconda causa di morte nel mondo. Prevenzione e diagnosi precoce sono fondamentali per aumentare le probabilità di sopravvivenza. Ma quali sono le novità in arrivo dalla scienza? E quali sono le nuove cure a disposizione?

Gli studi degli ultimi 20 anni hanno dimostrato ampiamente che i farmaci chemioterapici sono efficaci nel 51% dei casi di tumore nelle donne e nel 39% dei casi di tumore negli uomini (leggi qui per approfondimenti). Inoltre, è stato dimostrato che una diagnosi precoce e soprattutto molto precisa, migliora notevolmente l’efficacia della cura, poiché il tumore viene trattato precocemente.

Fino a una quindicina di anni fa, i tumori potevano essere affrontati attraverso un approccio chirurgico, chemioterapico e radioterapico. Tre strategie che integrate tra loro si sono dimostrate molto efficaci e che hanno fortemente contribuito all’aumento della sopravvivenza post diagnosi. Tuttavia, si è anche osservato un aumento nella resistenza dei tumori ai chemioterapici dovuta all’eterogeneità delle cellule tumorali. In sintesi, le cellule tumorali che sono attaccabili dal chemioterapico muoiono e lasciano spazio alle cellule tumorali che sono resistenti e che quindi proliferano in maniera pericolosa.

Come risolvere il problema della resistenza ai chemioterapici?

Una possibile risposta è quella di differenziare le molecole alla base dei chemioterapici in modo da poter colpire il numero più alto possibile di cellule tumorali. Tuttavia, la svolta nella cura dei tumori si è avuta quando la medicina ha rivolto la propria attenzione sul DNA e sul sistema immunitario. In particolare, la comprensione dei meccanismi alla base del sistema immunitario, ha consentito di sviluppare tecniche che utilizzano le nostre difese naturali per riconoscere ed eliminare le cellule cancerose. Le nuove terapie che hanno alla base il DNA e il sistema immunitario si chiamano terapie avanzate.

Un esempio di terapia avanzata

L’immunoterapia rientra tra le terapie avanzate e si basa sul concetto rivoluzionario di combattere i tumori come se fossero un’infezione, ovvero “armando” il sistema immunitario del paziente in maniera tale da riconoscere le cellule tumorali e annientarle.

Una strategia di immunoterapia, di ultimissima generazione è denominata CAR-T (Chimeric Antigen Receptor T cell therapies). Si basa sull’ingegnerizzazione genetica dei linfociti T in maniera tale da potenziarli per combattere i tumori. Nello specifico, le cellule T vengono prelevate dal sangue del paziente, modificate geneticamente in modo tale da esprimere sulla loro superficie il recettore CAR capace di aumentare la risposta immunitaria e reinfuse nel paziente stesso. Le CAR-T rappresentano la medicina personalizzata nel campo dei tumori. Ogni dose viene sviluppata e prodotta per un singolo paziente partendo dalle sue stesse cellule immunitarie. Le prime approvazione per l’applicazione delle CAR-T nei pazienti con alcuni tumori del sangue (leucemia linfoblastica nel bambino e linfoma nell’adulto) sono arrivate nel 2017 negli Stati Uniti e nel 2018 in Europa.

L’Italia è all’avanguardia in questo campo e recentemente si è svolto a Milano un importante convegno promosso dalla Fondazione Tettamanti di Monza. Nel convegno si è parlato degli ultimi sviluppi della terapia immunologica CAR-T con un importante intervento della Professoressa Savoldo del Dipartimento di Microbiologia e Immunologia dell’Università del North Carolina. Inoltre, sono stati presentati, da parte del dottor Giuseppe Gaipa e del dottor Stefano Verri, gli ultimi risultati sull’efficacia di un particolare trattamento di cui abbiamo già scritto in questo articolo. Questa terapia avanzata, sviluppata dai ricercatori della Fondazione Tettamanti, impiega un particolare tipo di cellula del sistema immunitario, chiamata CIK (Cytokine Induced Killer). La tecnica è definita CAR-CIK ed è particolarmente promettente in quanto queste cellule del sistema immunitario hanno una naturale propensione a combattere il tumore e una elevatissima tolleranza nei confronti dei tessuti sani. Il trattamento CAR-CIK è attualmente in fase di applicazione clinica al Centro Maria Letizia Verga (Monza) per i bambini e all’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo per i pazienti adulti con leucemia linfoblastica acuta di tipo-B ed è un ulteriore esempio di progresso nella direzione della Medicina di Precisione.

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here